Madonna del Carmine

  • 05/07/2016
  • 1292


SABATO 16 LUGLIO 2016


CELEBRAZIONI IN ONORE

DELLA MADONNA DEL CARMINE



Sabato 16 luglio celebrazioni in onore della Madonna del Carmine nella chiesa della SS. Trinità a Borgo Case Troiano di Spoltore (Zona Motorizzazione –Pe bus urbani n. 12  e 4/ fermata via Francia).

Come da tradizione anche quest’anno l’Associazione Fontevecchia onorerà la Madonna del Carmine: una festa molto sentita in tutto il Meridione.

  • Alle 20,00 messa gregoriana cantata per la Vergine del Carmelo,
  • alle 21,00 solenne benedizione del fuoco e, a seguire, pane con olio e pomodoro e vino rosso come si usava in campagna per festeggiare la celebrazione.

La Madonna del Carmine è sempre raffigurata con Gesù Bambino in braccio e reca in mano lo scapolare. Spesso è accompagnata dalla figura di San Simone che devotamente riceve l’abitino tra le mani. Per quanto concerne le vesti, è adorna dei colori carmelitani, nocciola e marrone, oppure con il manto blu. Non c’è una postura codificata, può apparire assisa in trono, sulle nubi o in piedi, è incoronata e porta sulla spalla una stella. In alcune raffigurazione è circondata dagli angeli, impegnati a tirar fuori dalle fiamme le anime del Purgatorio.

Il titolo Mariano deriva dal luogo in cui nacque l’ordine che ne propagò il culto. Si tratta del Monte Carmelo, una catena montuosa palestinese su cui da secoli si arrampicano gli eremiti. Già il profeta Elia fu abitatore di quei luoghi e a lui si fa risalire la previsione della gloria della Vergine.  Nella sua storia, narrata nell’Antico Testamento, primo Libro dei Re, si legge come Egli, salito sul monte, dopo aver posto  fine al culto di Baal e aver tranquillizzato re Acab sulla fine della siccità, mandasse il suo servo a controllare per sette volte l’orizzonte, finché alla settima ” ecco una nuvola, piccola come una mano d’uomo, sale dal mare”. Proprio questa nube piccola, umile ma gravida di Provvidenza fu letta, nei secoli a venire come l’allegoria di Maria Santissima, madre del Redentore.

L’avvento del Cristianesimo segnò una svolta radicale nella vita del monte. Molti più eremiti vi si recarono in preghiera e ivi nacque una cellula di venerazione per la Madre di Dio. Si dovranno tuttavia aspettare le Crociate e l’arrivo di occidentali per l’istituzione della Regola Monastica (XII Sec.) e l’aggregazione sotto un solo ordine. la Regola fu approvata poi da papa Onorio III nel 1226.

L’ evento di importanza assoluta, però, è l’apparizione della Beata Vergine al priore generale dell’ordine San Simone Stok. Circonfusa di luce e di Angeli, la Vergine si presentò al monaco con Gesù Bambino in braccio e gli porse lo scapolare, promettendo solennemente a chi lo avrebbe indossato devotamente la protezione e la liberazione dalle fiamme del Purgatorio il primo Sabato dopo la morte.

Portare lo scapolare però non deve essere considerato né un rito magico né un amuleto. E’ come rivestirsi di una nuova veste, consacrarsi e riconoscersi figlio di Maria. Le grazie elargite a chi nei secoli lo ha piamente indossato sono infinite. Esso si compone di due lembi di stoffa collegati da una cordicella, nella stoffa è ricamata o dipinta l’effige mariana o anche il monogramma.

A Napoli, ogni anno, il 15 luglio, in occasione dei festeggiamenti in onore della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, ha luogo il tradizionale simulacro dell’incendio del campanile. Quando sia iniziata questa tradizione non è conosciuto, ma sappiamo che già ai tempi di Masaniello, c'era l'usanza di fingere un attacco ad un fortino in legno costruito in piazza del Mercato per poi chiudere la rappresentazione con l'incendio dello stesso. Masaniello, era uno dei capi dei lazzari che assalivano il fortino, e la sua rivolta iniziò proprio durante i preparativi della festa del Carmine. Durante il regno dei Borbone, i sovrani di Napoli omaggiavano la Vergine, regalando ogni anno due barili di polvere pirica per gli spettacoli esterni. Nel secolo scorso, la festa richiamava folle da ogni parte della città e della provincia, caratteristiche erano le bancarelle dei venditori di impepate di cozze, di cocomeri, e, soprattutto la tradizione casalinga del tarallo sul quartiere.

Alle ore 22.00 del 15 luglio si spengono le luci della piazza, e ha inizio lo spettacolo: girandole colorate richiamano l'attenzione dei presenti, poi dei bengala colorati con la scritta Napoli devota alla Madonna Bruna ricordano allo spettatore che quello spettacolo appartiene al popolo, e così, ha inizio l'incendio del Campanile. Un razzo chiamato dai tecnici 'o sorece (il topo) parte dall'attiguo terrazzo per colpire il piano delle campane e in un turbinio di esplosioni ha inizio l'incendio: delle piogge colorate rivestono l'intera mole del Campanile e illuminano a giorno la piazza, poi tra sbuffi di fuoco e scoppi si accende la croce in cima al campanile posta a 75 metri di altezza e così, mentre infuria l'incendio, una stella luminosa va a prendere l'immagine della Madonna, che, salendo verso il campanile, doma e spegne le fiamme.



Chi siamo

Il comitato per la costituzione dell’Associazione Fontevecchia si forma nel 2010 ed è parte attiva della società civile con interventi relativi all’ambiente, mobilità, saperi e integrazione. Lo scopo dell’associazione, oltre la tutela delle tradizioni, del territorio e la riqualificazione estetica del borgo nato nel 1600, si articola su un ampio raggio di interventi.